LA STORIA: Ecuosacco, un progetto che piace
Potremmo definirlo la scossa che ha dato un vigoroso slancio alla crescita della raccolta differenziata nel nostro territorio, consentendoci di raggiungere performance inimmaginabili solo fino a 7 anni fa. Ma Ecuosacco non è solo questo. È un modo diverso di differenziare i rifiuti ogni giorno, più responsabile. Costringe a riflettere prima di gettare qualsiasi cosa in pattumiera.
Perché? Perché ha aperto la strada, sia pur lunga e tortuosa, al principio introdotto dal Referendum sui servizi pubblici del 2011, che ognuno deve pagare in base a quanto produce, anche in tema di rifiuti. È la cosiddetta tariffa puntuale che Ecuosacco, con il suo codice alfanumerico di tracciamento che collega ogni sacco alle singole utenze, ha cominciato a mettere in pratica da subito, proprio con l’idea di introdurre l’equità nel nostro territorio.
Tante qualità in un solo sacco rosso, dunque? Sembra proprio di sì; per questo vogliamo ripercorrerne gli inizi, ricordando a tutti i benefici e i vantaggi che ormai spontaneamente otteniamo ogni giorno, grazie all’uso di Ecuosacco.
COME NASCE ECUOSACCO
Ecuosacco è entrato nelle case per la prima volta nel 2014 dopo un anno di riflessioni, analisi e confronti su quello che, in materia di tariffa puntuale, si stava facendo in Italia e all’estero. Il nome, che può sembrare un errore grammaticale, è nato dall’unione di due parole, Ecologico ed Equo. L’obiettivo, da subito, è stata la significativa riduzione del rifiuto secco e un altrettanto significativo aumento delle frazioni differenziabili. Eliminare la carta e la plastica che inavvertitamente finivano nel secco, si è pensato, avrebbe consentito di ottenere un sostanziale miglioramento della qualità della differenziazione, con il conseguente contenimento dei costi di smaltimento e l’aumento dei ricavi, grazie alle maggiori quantità di rifiuti valorizzabili. E così è stato.
Prima di partire con Ecuosacco, in CEM sono state fatte le analisi dei rifiuti in tutti i Comuni serviti. Questo ha segnato il punto di partenza, l’anno zero della raccolta differenziata, su cui fare tutte le considerazioni e i confronti successivi. Sulle modalità del nuovo servizio, invece, la soluzione scelta ha puntato alla semplicità, partendo dalle esperienze legate all’uso del sacco prepagato. In parole semplici, CEM fornisce un numero di sacchi adeguato alle necessità di ogni famiglia. Ma se i sacchi finiscono, i cittadini devono comprarli pagando di tasca propria perché significa che qualcosa nella loro raccolta non ha funzionato.
I pionieri di Ecuosacco sono stati tre Comuni del bacino di CEM: Bellusco, Mezzago e Grezzago. All’inizio Ecuosacco è arrivato come un semplice sacco rosso, senza codici; ma già dall’anno successivo è stato personalizzato sul singolo utente, così da verificare la reale produzione di rifiuti delle famiglie. Nel corso degli anni ci sono stati anche altri aggiustamenti, ad esempio si sono ridotte le dimensioni per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Ma l’anima del progetto è sempre rimasta quella ed è stata sempre più compresa e apprezzata.
Oggi tutti riconoscono a Ecuosacco il merito di aver migliorato le prestazioni della raccolta differenziata nel territorio. Attualmente il progetto è attivo in 42 Comuni serviti da CEM Ambiente. Ma nel 2021 sono già pronti altri 3 Comuni che nei prossimi mesi adotteranno il sacco rosso di CEM.
I NUMERI DI ECUOSACCO
Nei Comuni che, dal 2014 ad oggi, hanno attivato Ecuosacco, si sono ottenuti risultati di eccellenza nazionale: 82% di raccolta differenziata media, con punte di 85%, e una riduzione a 45 chilogrammi/anno per persona della produzione di rifiuto secco (nei Comuni senza Ecuosacco è di 88 Kg anno). Ma anche sulle singole frazioni i numeri parlano da soli: significativo aumento delle raccolte della carta (+16%), del multipak (+37%) e della frazione umida (+20%). (Dati 2019).